Lo svezzamento è una delle tappe importanti nella vita di un bambino e ogni mamma che arriva a questo momento ha 1000 domande da fare sugli alimenti che può o non può dare al suo piccolo, sulle tempistiche giuste per introdurre il cibo solido.
Spesso i pareri sono discordanti, a volte i pediatri consigliano tempisti con cui l’OMS non concorda, ogni mamma poi, affronta tutto a modo suo, cercando di fare ciò che crede sia meglio per il proprio bambino.
Ma cerchiamo di dare alcuni consigli utili su svezzamento, pappette e alimenti adatti ai più piccoli.
Svezzamento: cos’è
Il bambino dopo aver preso per molti mesi solo ed esclusivamente il latte, comincia a confrontasi con altri sapori e consistenza a cui dovrà piano piano abituarsi.
Nelle prime settimane con le pappe, il latte rimane comunque l’alimento principale dell’alimentazione del neonato.
Può spesso capitare che i bambini inizialmente rifiutino la pappa, ma con il tempo impareranno ad apprezzare il buon cibo e a non volere più solo il latte.
Ad ogni modo occorre specificare che ogni bebè è un individuo a se stante e che non tutti hanno gli stessi tempi e reagiscono alle loro tappe di vita allo stesso modo.
Dal punto di vista psicologico lo svezzamento consiste nella fine del rapporto simbiotico tra mamma e neonato ed è un tratto fondamentale per lo sviluppo dell’identità del bambino.
Ma prima di poter procedere con lo svezzamento occorre considerare 3 elementi:
- se il bambino è in grado di stare seduto da solo;
- deve mostrare interesse per il cibo;
- se il peso è raddoppiato rispetto a quello della nascita.
Come iniziare
Veniamo allora al dunque, come si inizia lo svezzamento? Quali sono gli alimenti giusti?
Per chi sceglie uno svezzamento classico e graduale, introducendo i nuovi cibi un po’ alla volta nell’alimentazione del bambino, si inizia con il classico brodo vegetale, a cui si aggiungono le prime creme (crema di riso o mais e tapioca), per poi passare alla carne o al pesce frullato (o omogeneizzato) e via dicendo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia l’allattamento esclusivo per i primi 6 mesi del neonato, ma ci sono pediatri che fanno iniziare prima dei sei mesi lo svezzamento o motivi che possono spingere una mamma (o il medico) ad anticipare l’introduzione di nuovi cibi.
In questa fase diventa estremamente importante la comunicazione con il proprio pediatra che può consigliare quale sia il modo giusto per dare il via allo svezzamento.
Molti dottori consigliano alle mamme di introdurre cibi con una diversa consistenza iniziando dal quarto mese con la frutta per lo spuntino di tarda mattinata e metà pomeriggio.
In genere la pera risulta essere molto indicata perchè un frutto particolarmente digeribile per il neonato che potrà iniziare ad avvicinarsi al cibo in maniera molto graduale.
Dal quinto mese in poi si possono introdurre nuovi alimenti, per anticipare lo svezzamento vere e proprio del sesto mese.
C’è chi inizia con le pappe di latte e chi subito con il brodo vegetale, ci sono alimenti che si possono introdurre dal quinto mese come: le creme di riso o di tapioca, il brodo vegetale, il parmigiano e l’olio extra vergine, l’essenziale per preparare i primi pranzetti.
È importante decidere con il pediatra la giusta strada da seguire, preparare una tabella da seguire, sempre cercando di rispettare le esigenze del bambino che comunque si sta allattamento regolarmente.
Dai 6 mesi
Come detto in precedenza per l’OMS lo svezzamento dovrebbe iniziare proprio dal sesto mese, quando è possibile introdurre altri cibi, quindi arriva il momento di far scoprire nuovi sapori e consistenze.
In questa fase è importante non solo far assaggiare, ma anche toccare i nuovi cibi ai bambini, per dar loro modo di conoscerli con tutti i sensi.
Svezzamento e latte
L’inizio e il proseguimento dello svezzamento non significa che il bambino non berrà più latte: a 5 e 6 mesi anche se proponiamo frutta a merenda o introduciamo la prima pappa, il latte resta il principale nutrimento del piccolo.
Con l’inserimento della seconda pappa l’alimentazione del bambino sarà composta da due pasti a base di latte e due a base di alimenti solidi e semisolidi.
Tra i 7 e gli 8 mesi il bambino assumerà ogni giorno circa 485 calorie dal latte (corrispondenti a circa 700 ml di latte) e 200 calorie dagli alimenti complementari.
Svezzamento naturale e l’autosvezzamento
Come detto in precedenza, quando il bambino arriva al momento dello svezzamento si possono intraprendere 2 strade differenti:
- lo svezzamento naturale;
- l’autosvezzamento.
Infatti nell’ultimo periodo si sta diffondendo un altro metodo per svezzare i neonati, una modalità che secondo alcuni punti di vista è considerata anche più naturale: l’autosvezzamento.
Questo metodo invece di introdurre gli alimenti poco alla volta, prevede che il bambino inzi a mangiare tutto e subito, il piccolo siede a tavola con i genitori e inizia ad assaggiare e mangiate tutto.
Come è ovvio pensare, se si sceglie di intraprendere questa strada è essenziale che i genitori seguano una dieta sana ed equilibrata, con l’utilizzo di quantità limitate di sale o di cibi piccanti.
In linea di massima, però, il bambino può assaggiare tutto quello che desidera e mangiare da subito insieme a mamma e papà.
Ricette per lo svezzamento
A seconda del tipo di svezzamento che si è deciso di seguire, si può iniziare a cucinare per il proprio bambino e proporgli i diversi alimenti, iniziando anche a capire quali sono i suoi gusti se c’è qualcosa che non gradisce o gli risulta difficile da digerire.
Se si decide per lo svezzamento classico, all’inizio, la base delle nuove pappe del bambino sarà il brodo vegetale a cui è possibile aggiungere le creme, la carne, il pesce o il formaggio, facendo sempre un piatto unico.
In genere dopo l’anno si comincia a separare il pasto del bambino proponendogli un primo ed un secondo col contorno.
Se invece si preferisce l’autosvezzamento, sempre d’accordo con il pediatra, si può da subito proporre al bambino un pasto separato, sempre facendo attenzione a limitare le quantità del sale, anche per non abituare il bambino ad alimenti troppo saporiti e spingerlo ad apprezzare il vero sapore dei cibi, senza alterazioni dovute a spezie.
Anche lo zucchero dovrebbe essere evitato o limitato al minimo indispensabile.
Altri alimenti da evitare prima dei 12 mesi sono: latte vaccino, burro, panna, miele, bevande gassate, alimenti fritti, cibi che possono causare soffocamento come noci, uva, affettati.
Invece nella dieta del bambino risulta molto importante la frutta, che come detto può essere la base da cui iniziare.
All’inizio dello svezzamento, tra il latte che continua a prendere e il brodo vegetale, il neonato non ha bisogno di bere molta acqua. Potete proporgliela durante il pranzo o la cena, ma se non beve in genere non c’è da preoccuparsi.