Lo svezzamento è un momento molto importante per i bambini, dopo mesi con una dieta a base di latte arriva il tempo delle pappette e poi della pastina per bambini.
Ma quello di cui vogliamo occuparci qui è la pastina per bambini, come, quando inserirla e se ci sono dei prodotti considerati i migliori sul mercato per l’altissima qualità che offrono.
Vediamo allora insieme, non prima di aver fatto qualche accenno allo svezzamento.
Svezzamento classico o autosvezzamento?
Come accennato nell’introduzione, quando il bambino arriva all’età giusta per lo svezzamento, due strade si dividono davanti ai genitori:
- svezzamento classico;
- autosvezzamento.
Per quel che riguarda il primo, esso consiste nel introdurre i cibi un po’ per volta, iniziando spesso dalla frutta, per poi passare al brodo vegetale con creme, fino ad arrivare alla pastina per bambini a cui vengono uniti omogeneizzati di carne, verdure o formaggio.
Quello che è importante è seguire le naturali inclinazioni e i gusti del piccolo, senza forzare se si vede che non è ancora pronto a nuove consistenze e sapori.
L’OMS raccomanda l’allattamento esclusivo fino al sesto mese, ma nonostante questo alcuni pediatri decidono di far inserire la frutta già dal quarto mese, per lo spuntino d metà mattina e metà pomeriggio.
Nell’autosvezzamento invece, il bambino siede a tavola con mamma e papà, mangia le stesse cose dei genitori, spezzettate per rendere a lui più facile la gestione.
In questa fase che risulta essere comunque conoscitiva è importante che il bambino possa toccare il cibo per conoscerlo con tutti i sensi.
Sia che si proceda con lo svezzamento naturale, che con l’autosvezzamento è importante che il piccolo riesca a stare seduto da solo e sia interessato al cibo.
Pastina per bambini: a quanti mesi si possono dare
La pastina è fondamentale per far si che il bambino mantenga una corretta alimentazione.
Si tratta di una vera e propria fonte di energia, grazie al gran numero di elementi nutritivi importanti e per la percentuale di carboidrati che apporta ai pasti.
Ma quando è possibile inserire la pastina nella dieta dei piccoli? Quali formati utilizzare?
Come già detto in precedenza l’OMS raccomanda l’inizio dello svezzamento a 6 mesi, questa è l’età in cui i più piccoli sembrano interessarsi maggiormente al cibo, sia quello preparato appositamente per loro, che quello nel piatto di mamma e papà.
Quindi in linea di massima è opportuno inserire la pastina per bambini nella loro alimentazione, fin da subito, facendo però attenzione al formato e alle tipologie di farine utilizzate.
La pastina più indicata per iniziare è quella con farina di frumento, da cuocere nel brodo semplice.
I formati da scegliere sono la sabbiolina o le tempestive, piccola e semplice da gestire per il bambino che si approccia per la prima volta al cibo solido.
Dai 10 mesi è possibile passare alle pastine di grano tenero, con un formato leggermente più grande come le stelline o i semini molto simili al riso.
La cottura deve avvenire sempre nel brodo, ma è possibile iniziare ad aggiungere i legumi decorticati e passati, in questo modo, con un solo piatto si avrà un pranzo completo.
Nello stesso periodo è possibile introdurre le prime pastasciutte, da cuocere, in acqua ma senza sale, in quanto fino all’anno di vita l’OMS sconsiglia di somministrare prodotti contenenti sale o zucchero.
La pastasciutta potrà essere condita con pomodoro, un filo d’olio e del parmigiano grattugiato.
Dopo l’anno si può utilizzare la pasta di grano duro, in un formato più grande, proprio come mamma e papà, i legumi ora si possono somministrare senza decorticarli.
Pastina per bambini: quale scegliere
Quindi il bambino non può mangiare quello che hanno nel piatto mamma e papà?
Dipende dalle scuole di pensiero, per chi decide di seguire la strada dell’autosvezzamento, farà assaggiare al piccolo le stesse pietanze dei genitori, sempre a partire dal sesto mese.
Altrimenti, come già detto la pastasciutta si inserisce nei pasti dal decimo mese, scegliendo i formati fatti su misura per il bambino come pennette, conchigliette e farfalline; inoltre sono da preferire le paste derivanti dalle coltivazioni di tipo biologico, in assenza di pesticidi e conservanti.
In ogni caso, occorre evitare le cotture al dente e i bocconi troppo grandi, quindi nel caso in cui gli si voglia dare la stessa pasta dei grandi occorrerà avere l’accortezza di spezzettarla in piccoli pezzi.
Pastina per bambini: quanta e come condirla
Le quantità iniziali devono essere ridotte ai 20/30 grammi, per poi aumentarla di mese in mese, occorre condirla con un sugo in cui siano presenti proteine e grassi, così da poter offrire al piccolo un pasto completo.
Non abusare del sale, specie quando il bambino è piccolo, anche per non farlo abituare al sapore dello stesso.
La pastina va cotta nel brodo vegetale o di carne, almeno fino al decimo mese quando si inizieranno ad inserire le pastasciutte, per le quali la pasta va cotta in acqua semplice.
Il brodo vegetale è semplice da preparare: occorre semplicemente tagliare a pezzetti patata e carota e lasciar bollire un’ora in acqua naturale minerale.
Successivamente, seguendo il calendario dello svezzamento si potranno aggiungere al brodo vegetale altre verdure come: zucchine, pomodori, lattuga.
Per una preparazione più semplice e veloce, il brodo vegetale può essere preparato sciogliendo un vasetto di omogeneizzato in acqua calda, ma questo dipenderà anche dalle preferenze del bambino.
Cuocere la pastina per il tempo necessario, che in genere si tratta di pochi minuti, a fine cottura aggiungere il condimento e insaporire con un cucchiaino d’olio e formaggio tipo grana.