Panna classica o vegetale: quali sono le differenze? Quale scegliere? Info prodotti, prezzi, marche

Quando si effettua una ricetta dolce spesso ci si pone la domanda in relazione al tipo di ingrediente da usare, in particolare relazione alla panna ci si può domanda se scegliere quella di tipo spray o da montare, oppure se usare la panna classica e fresca o la panna vegetale. Da questa lettura si avrà la possibilità di comprendere le differenze tra queste e solo aver capito di cosa si tratta si potrà effettuare una scelta consapevole e ponderata in relazione alle proprie esigenze.

Si andrà prima ad analizzare le caratteristiche e la storia della panna classica e poi quella della panna vegetale, in questo modo si potranno avere abbastanza informazioni relativa ai singoli prodotti. Si consiglia anche di prendere un diario su cui appuntare gli elementi che maggiormente catturano la propria attenzione, in alternativa sono sufficienti le note del telefono.

La panna classica

La panna classica e fresca che viene venduta, è ottenuta dal latte, su cui viene applicata poi un processo chiamato “pastorizzazione”: la panna viene portata ad una temperatura di circa 70 ° celsius. Questo elimina gran parte dei batteri presenti al suo interno e la piccola quantità di batteri presenti nella panna fa si che possa essere conservata in frigorifero per circa sette od otto giorni.

Controllando gli ingredienti, si potrà trovare la presenza della carragenina, questa è uno stabilizzante. La presenza di essa stabilizza l’emulsione tra la parte grassa e la parte acquosa del grasso del latte.

Laddove la pastorizzazione venga effettuata a temperature ancora più si può ottenere una panna chiamata UHT, a lunga conservazione. Questo tipo ha una lunga durata, in particolare potrà durare qualche mese, ma il gusto cambierà, diventando più caramellata, cotta e sarà anche più difficile riuscire a poter montarla.

Recandosi da pastori o in qualche agriturismo della campagna, si potrà trovare quella che viene comunemente definita come la panna cruda, simile al latte crudo o al formaggio crudo. Questa è una panna che non riceve il processo di pastorizzazione, il che dunque determina un’alta carica batterica che non permette una lunga conservazione di questo, infatti si manterrà massimo uno o due giorni in frigorifero. Inoltre il latte crudo, così come anche i suoi derivati crudi, non rispettano determinati requisiti igienici e sanitari imposti dall’Unione Europea, tant’è che non è sicuro per la salute di chi lo assume, vi sono batteri presenti in questo che possono avere gravi ripercussione, difatti questa non verrà mai trovata all’interno delle grandi catene di supermercati.

La panna vegetale

La panna che viene chiamata vegetale, non è una vera panna, in quanto questa per essere definita tale in essa non devono esserci prodotti di origine animale.

La panna montata quindi si potrà ottenere grazie alla presenza di una serie di grassi di origine vegetale. Non vi sarà alcuna traccia di grassi di origine animale. Tuttavia tali grassi sono “idrogenati” e non solo molto salutari, ovviamente un utilizzo e un impiego non continuo e costante non determinerà chissà quali conseguenze, tuttavia è meglio prestare attenzione ad un utilizzo prolungato.

A differenza della panna classica, questo tipo di panna dura più a lungo, sebbene il tempo di montatura sia più lungo, la montatura della panna durerà anche di più, questo perché non si deteriora rapidamente.

La scelta tra panna classica o panna vegetale?

La panna classica sicuramente sarà preferita da molti dei lettori esperti in cucina data la sua bontà, il suo sapore che ispira genuinità e versatilità. Questa può essere montata variando nella quantità di zucchero da impiegare e l’utilizzo può essere finalizzato in numerosi contesti e ricette: la panna cotta, torte, ciambellone, gelato oppure la panna cotta. In alcuni casi viene anche usata per sostituire il burro nella ricetta.

Tuttavia non vi è da dimenticare una serie di fattori da non trascurare. Prima di tutto l’intolleranza al lattosio è un tipo di allergia che si sviluppa molto facilmente in età adulta, molte persone ne soffrono, in questi casi bisogna usare la panna vegetale. Inoltre la panna vegetale è adatta soprattutto a chi decide di adottare una dieta completamente vegetariana o vegana, questa rappresenta infatti anche una scelta ecologica. Gli allevamenti intensivi sono uno dei principali fattori che inquinano maggiormente l’ambiente e i territori, senza dimentica lo status in cui versano determinati animali, quest’ultimi facilitano la proliferazione di batteri e virus che poi possono essere facilmente trasmessi agli uomini. E’ sempre meglio orientare la scelta verso prodotti biologici, o come in questo caso vegetali.

Ora che sono state esplicati i diversi fattori che determinano le differenze tra la panna classica e quella vegetale, ora la scelta dovrà essere ponderata secondo le proprie esigenze. Laddove invece si stia preparando una ricetta dolce per un ospite o una persona cara a cui si vuole fare una sorpresa, è sempre bene interrogarsi su quali siano le esigenze di quest’ultimi, se ad esempio soffre di un’intolleranza specifica come quella del lattosio.

Sono uno studente laureando in Giurisprudenza, la cui passione per la scrittura mi accompagna sin dal liceo.
Sono dirigente di due associazioni, la prima studentesca, la seconda socio-culturale. Mi impegno quotidianamente per migliorarmi e sono aperto a nuove esperienze che mi permettano di crescere, sia professionalmente che come persona.

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