Acqua per neonati: migliori prodotti di Aprile 2024, prezzi, recensioni

Parafrasando una frase da Baci Perugina, “quando nasce un bambino, nasce anche una mamma” e insieme a loro i dubbi, uno di questi è quando si può utilizzare l’acqua per neonati, a quanti mesi è giusto inserirla nella dieta del piccolo.

Nei primi mesi di vita i bambini non hanno bisogno di bere acqua.

Il latte materno, così come quello artificiale, salvo complicazioni di vario genere, è composto per il 90% circa di acqua, per cui non è necessario (anzi, è sconsigliato) che i cuccioli assumano altri liquidi, salvo in alcuni specifici casi.

Ma poi arriva il momento dello svezzamento, quando il piccolo è pronto a passare dalla semplice suzione alla deglutizione di altre consistenze, comprese quelle che non devono essere masticate, come appunto i liquidi.

Far bere acqua ai piccoli è dunque una fase importante, tanto quanto altri momenti che il bambino scoprirà nell’arco della sua vita.

I bimbi conquistano la loro prima, piccola, autonomia, imparando gradualmente a bere da soli reggendo la tazza con le proprie manine.

Acqua per neonati: quando

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’allattamento esclusivo al seno (o, se non dovesse bastare, con latte in formula) fino ai sei mesi compiuti, senza aggiungere né acqua, né altri liquidi, comprese le tisane che vengono vendute dai negozi in modo sbagliato.

Questo perchè i liquidi danno al piccolo un falso senso di sazietà che interferisce con l’alimentazione del bambino.

Una piccola integrazione può rendersi necessaria solo se fa molto caldo, in caso di febbre o in seguito a episodi di vomito o di diarrea, quando si può dare solo per reintegrare i liquidi persi con questi episodi.

Ciò che raccomanda l’OMS è di inserire l’acqua in piccolissime dosi, dopo i sei mesi e solo in occasione dei pasti.

Acqua per neonati: quanta

I primi sorsi di acqua per neonati devono essere molto piccoli, per poi crescere con il passare del tempo.

La somministrazione deve avvenire in piccole tazze o con il biberon e le quantità devono essere ridotte perchè il bambino assume ancora latte durante la giornata.

Quando invece compiono un anno di vita, essendosi ormai ridotte se non completamente esaurite le dosi di latte materno, le richieste di acqua vanno man mano aumentando, fino a un litro al giorno, per poi avvicinarsi dai tre anni in su alle necessità di una persona adulta.

Quale acqua scegliere

Ma qual è l’acqua adatta ai neonati? È meglio optare per un’acqua oligominerale naturale, non effervescente.

In farmacia e nei negozi specializzati vendono diverse marche di acqua pensate proprio per l’organismo dei più piccoli.

Meglio scegliere per la bottiglia di vetro perchè permette di conservare l’acqua più a lungo.

Per quel che riguarda l’acqua del rubinetto, darla o non darla ai neonati è una scelta da fare a seconda delle caratteristiche dell’acqua della zona in cui si risiede.

Se l’acqua è dichiarata potabile si può bere tranquillamente, ma se si vive in zone dove l’acqua del rubinetto, seppur potabile, non è considerata del tutto affidabile, per l’eccessiva presenza di cloro o per altri motivi, si consiglia di farla bollire prima di darla ai bambini, o di ricorrere direttamente all’acqua in bottiglia.

Acqua per neonati: come berla

Fino ad oltre l’anno di età nonostante i bambini possano sperimentare molte cose e toccare con le mani in cibo, non sono in grado di nutrirsi da soli, ma vanno guidati, rispettando i loro tempi e andando per step.

Piano piano il bambino imparerà a bere da solo, ma vediamo come:

  • iniziare somministrando piccole quantità di liquido per aumentarle via via;
  • i bimbi devono imparare a sporgere il labbro inferiore verso l’esterno e stabilizzarlo sul bordo del bicchiere;
  • la lingua deve rimanere nella cavità orale e non essere utilizzata come durante la suzione;
  • la testa non dovrà essere reclinata eccessivamente all’indietro per evitare che l’acqua vada nelle vie aeree.

Il bambino passo dopo passo imparerà a gestire il liquido all’interno della bocca e a degluttirlo senza avere particolari difficoltà.

Per facilitare questo processo di apprendimento, è bene dotare i bambini di tazze comode e maneggevole, adatte alla sua fascia di età, in modo da accompagnare il processo fino all’autonomia vera a propria.

Acqua per neonati: la tazza

Ma quindi quali caratteristiche deve avere la prima tazza del bambino?

Le tazze in commercio hanno beccucci e bordi, le cui forme sono pensate per favorire la giusta posizione delle labbra.

In genere le migliori tazze sono dotate di una valvola removibile per fare in modo che il bambino impari a bere il liquido per caduta.

Quando la valvola è inserita il piccolo per bere dovrà succhiare e la tazza risulterà essere antigoccia, quando la valvola non è inserita l’acqua cadrà a caduta come una bottiglia.

È inoltre importante che le tazze per bambini siano esteticamente gradevoli, molto vivaci e colorate, per attirare la loro attenzione e curiosità.

Una tazza per ogni età

Ai 3/4 mesi di età i neonati attraversano una fase di transizione che li porta a replicare lo schema motorio della suzione, è quindi indicata una tazza molto simile al biberon.

Tra i 6 e i 9 mesi, si verificano cambiamenti molto importanti come la capacità di stare in posizione seduta in maniera autonoma.

Si consiglia dunque una tazza ergonomica adatta per stimolare lo sviluppo delle loro abilità.

Al compimento del primo anno di età, i bambini raggiungono finalmente la coordinazione tra deglutizione e respirazione durante la bevuta, imparando a regolare il flusso dei liquidi.

Ora le tazze ideali devono consentirgli di bere in modo autonomo (come dal bordo di un bicchiere dei ‘grandi’), serrando le labbra e senza rovesciare l’acqua.

Consigliate sono anche le tazze che sviluppino la graduale capacità dei bambini di bere con la cannuccia.

Dai 14 mesi in su i bambini hanno ormai una vita attiva,s i muovono, corrono, giocano e hanno per questo bisogno di bere con molta frequenza, anche all’aperto.

Le tazze per bambini devono permettere al piccolo di dissetarsi in maniera naturale e con la massima praticità, anche se sono in movimento.​

Nata a Torre del Greco in provincia di Napoli il 24 settembre 1990, dopo il diploma al Liceo delle Scienze sociali la mia istruzione ha subito una virata verso la Facoltà di Economia, che ho abbandonato a 6 esami dalla laurea, ma che prima o poi finirò. Amante della scrittura e della lettura, ho intrapreso la mia carriera da Copywriter quando aspettavo il mio gioiello Lorenzo Maria e da allora non ho fatto altro che studiare e migliorare nel mio campo.

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